Convegno religiosi/e e laici
Sabato 6 aprile si è svolto a Verona nel nuovo
auditorium dell’Istituto Salesiano San Zeno, il convegno promosso dai religiosi
- religiose aderenti al Movimento dei focolari in cui tema era: ”Il cammino dei
Carismi oltre la crisi”. Sono stati invitati consacrati/e ed i laici impegnati
nella gestione delle opere.
Il salesiano don Nicola con la religiosa sr. Angiola
sono stati i presentatori della intensa mattinata; hanno dato il benvenuto e
creato un clima di famiglia e di ascolto reciproco tra i più di 110
partecipanti provenienti dalla diocesi di Verona e da tutto il Triveneto. Anche
i presidenti diocesani e regionali del CIM ed USMI hanno voluto rendersi
presenti con il loro saluto.
La prima sorpresa è stata che i relatori erano due
laici, marito e moglie: la dot.sa in pedagogia Golin Elisa ed il prof. in
economia Parolin Giampietro. La seconda grande sorpresa quella di accorgersi
che erano molto addentro al mondo della vita religiosa con conoscenze ed
esperienze dirette delle comunità ed opere religiose. La terza che i Carismi
visti dal di fuori, dai laici, venivano messi in luce a tutto tondo proprio nel
loro nucleo ispiratore fondamentale di attualizzazione evangelica come
percepito dal fondatore/trice.
La relazione, sempre a due voci, ha evidenziato la
responsabilità dei religiosi di oggi in una società soggetta a rapidi
cambiamenti, di portare avanti quelle opere che maggiormente rispondano alla
concretizzazione del carisma. Il timore del nuovo o l’attaccamento a strutture
o comportamenti possono distogliere da un discernimento evangelico.
La professionalità specifica
e l’apertura “laica” dei due relatori, hanno aiutato a vedere anche i risvolti
più concreti della conduzione delle opere affidate a religiosi/e in modo che
esse si possano manifestarsi anche oggi come una espressione autentica, una
incarnazione attuale del Carisma. La presenza dei laici all’interno di esse è
la grande chance postconciliare. Anche questa comunque non va idealizzata, ma
nella varietà delle situazioni e carismi va vista come una risorsa per
l’arricchimento ed anche la continuità della presenza carismatica. I laici
infatti che entrano a collaborare nelle opere di religiosi, lo fanno a diverso
titolo ed interesse che può partire dalla semplice necessità di un posto di
lavoro fino alla condivisione piena e ad una risposta vocazionale al Carisma.
Sta comunque alla comunità religiosa vivere ed esprimere il Carisma anche a
livello di incarnazione di strutture, di “buone prassi” consolidate, di
modalità di approccio con le persone, di attenzione ai problemi, di metodologia
professionale fino al punto di esprimere in maniera chiara ed esplicita le esigenze
carismatiche a livello anche semplicemente contrattuale e di rapporto di
lavoro. Compete ancora alla comunità poi formare e coinvolgere sempre più i
laici collaboratori nell’affascinante cammino al Carisma, seppure nella libertà
fondamentale. Un coinvolgimento che nella varie situazioni e secondo i vari
Carismi si esprime in maniera diversa fino appunto alla condivisione piena di
esso e anche della conduzione e responsabilità delle opere.
Il segreto espresso e ripetuto dai relatori consiste
nella capacità di condividere il più possibile con tutti le scelte, anche a
costo di “perdere tempo”. Un percorso talvolta faticoso, ma che contribuisce
fortemente a creare comunione e condivisione.
Le due esperienze che sono seguite hanno sottolineato
e confermato i vari punti della relazione.
A Padova, dalla esperienza di accoglienza di qualche
ragazzo con problemi da parte di fratel Valeriano dei Giuseppini, è sorta
l’Associazione Murialdo formata ora da centinaia di laici che condividono in
pieno il carisma del Murialdo e collaborano in prima persona per l’accoglienza
in case famiglia di centinaia di minori a disagio. I religiosi sono
semplicemente il nucleo animatore.
L’altra esperienza: nelle vicinanze di Verona una casa
lasciata dagli Stimmatini è stata presa in gestione totale da alcune famiglie
che portano avanti il Carisma del Bertoni nell’accoglienza e accompagnamento di
famiglie in difficoltà e nella formazione di coppie e famiglie cristiane.
In dibattito ha aiutato i relatori a precisare
esplicitare e rendere ancora più concrete le loro affermazioni. Con la
convinzione di aver vissuto prima di tutto una esperienza di comunione
ecclesiale, ci si è dato appuntamento al prossimo convegno.
Nessun commento:
Posta un commento