giovedì 11 aprile 2013

CONSACRATI E LAICI OLTRE LA CRISI
 Oltre la crisi
Convegno religiosi/e e laici

Sabato 6 aprile si è svolto a Verona nel nuovo auditorium dell’Istituto Salesiano San Zeno, il convegno promosso dai religiosi - religiose aderenti al Movimento dei focolari in cui tema era: ”Il cammino dei Carismi oltre la crisi”. Sono stati invitati consacrati/e ed i laici impegnati nella gestione delle opere.


Il salesiano don Nicola con la religiosa sr. Angiola sono stati i presentatori della intensa mattinata; hanno dato il benvenuto e creato un clima di famiglia e di ascolto reciproco tra i più di 110 partecipanti provenienti dalla diocesi di Verona e da tutto il Triveneto. Anche i presidenti diocesani e regionali del CIM ed USMI hanno voluto rendersi presenti con il loro saluto.
La prima sorpresa è stata che i relatori erano due laici, marito e moglie: la dot.sa in pedagogia Golin Elisa ed il prof. in economia Parolin Giampietro. La seconda grande sorpresa quella di accorgersi che erano molto addentro al mondo della vita religiosa con conoscenze ed esperienze dirette delle comunità ed opere religiose. La terza che i Carismi visti dal di fuori, dai laici, venivano messi in luce a tutto tondo proprio nel loro nucleo ispiratore fondamentale di attualizzazione evangelica come percepito dal fondatore/trice.
La relazione, sempre a due voci, ha evidenziato la responsabilità dei religiosi di oggi in una società soggetta a rapidi cambiamenti, di portare avanti quelle opere che maggiormente rispondano alla concretizzazione del carisma. Il timore del nuovo o l’attaccamento a strutture o comportamenti possono distogliere da un discernimento evangelico.
La professionalità specifica e l’apertura “laica” dei due relatori, hanno aiutato a vedere anche i risvolti più concreti della conduzione delle opere affidate a religiosi/e in modo che esse si possano manifestarsi anche oggi come una espressione autentica, una incarnazione attuale del Carisma. La presenza dei laici all’interno di esse è la grande chance postconciliare. Anche questa comunque non va idealizzata, ma nella varietà delle situazioni e carismi va vista come una risorsa per l’arricchimento ed anche la continuità della presenza carismatica. I laici infatti che entrano a collaborare nelle opere di religiosi, lo fanno a diverso titolo ed interesse che può partire dalla semplice necessità di un posto di lavoro fino alla condivisione piena e ad una risposta vocazionale al Carisma. Sta comunque alla comunità religiosa vivere ed esprimere il Carisma anche a livello di incarnazione di strutture, di “buone prassi” consolidate, di modalità di approccio con le persone, di attenzione ai problemi, di metodologia professionale fino al punto di esprimere in maniera chiara ed esplicita le esigenze carismatiche a livello anche semplicemente contrattuale e di rapporto di lavoro. Compete ancora alla comunità poi formare e coinvolgere sempre più i laici collaboratori nell’affascinante cammino al Carisma, seppure nella libertà fondamentale. Un coinvolgimento che nella varie situazioni e secondo i vari Carismi si esprime in maniera diversa fino appunto alla condivisione piena di esso e anche della conduzione e responsabilità delle opere.
Il segreto espresso e ripetuto dai relatori consiste nella capacità di condividere il più possibile con tutti le scelte, anche a costo di “perdere tempo”. Un percorso talvolta faticoso, ma che contribuisce fortemente a creare comunione e condivisione.
Le due esperienze che sono seguite hanno sottolineato e confermato i vari punti della relazione.
A Padova, dalla esperienza di accoglienza di qualche ragazzo con problemi da parte di fratel Valeriano dei Giuseppini, è sorta l’Associazione Murialdo formata ora da centinaia di laici che condividono in pieno il carisma del Murialdo e collaborano in prima persona per l’accoglienza in case famiglia di centinaia di minori a disagio. I religiosi sono semplicemente il nucleo animatore.
L’altra esperienza: nelle vicinanze di Verona una casa lasciata dagli Stimmatini è stata presa in gestione totale da alcune famiglie che portano avanti il Carisma del Bertoni nell’accoglienza e accompagnamento di famiglie in difficoltà e nella formazione di coppie e famiglie cristiane.
In dibattito ha aiutato i relatori a precisare esplicitare e rendere ancora più concrete le loro affermazioni. Con la convinzione di aver vissuto prima di tutto una esperienza di comunione ecclesiale, ci si è dato appuntamento al prossimo convegno.


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